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LISTA PAESI

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Capitale: Washington D.C.
Città principali: New York, Los Angeles, Chicago, San Francisco
Superficie (km²): 9.831,5
Popolazione: 313,13 milioni (Banca Mondiale 2016)
PIL: 18.968,71 miliardi $ (Banca Mondiale 2016)
PIL/pro-capite: 58.700 $ (Banca Mondiale 2016)
Settori economici: agricoltura (mais, soia, carne bovina, cotone); industrie (fabbricazione di macchine elettriche ed elettroniche, prodotti chimici, macchine industriali, agroalimentari, automobile) agroalimentari, automobile); servizi
Religione: Protestanti 52%, Cattolici 24%.
Lingua ufficiale: inglese
Moneta: Dollaro, USD
Fuso orario: Rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich gli Stati Uniti sono indietro, a secondo della zona. Zona Orientale: 5; Alaska: da Ketchikan a Skagway 8; Zona Centrale: 6 Skagway a 141° ovest 9. Zona Montagne: 7 da 141° ovest a 162° ovest 10; Zona Pacifico: 8 162° ovest al punto più ad est 11. Hawaii: 10; + 1h rispetto all’Italia
 
Gli Stati Uniti hanno concluso numerosi accordi di libero scambio con diversi paesi. Inoltre, gli Stati Uniti accordano un trattamento commerciale preferenziale non reciproco a paesi in via di sviluppo, al fine di stimolarne la crescita economica.
Dal 2008 è in corso la negoziazione un accordo commerciale regionale Asia-Pacifico, conosciuto come Trans-Pacific Partnership (TPP) Agreement, con l’obiettivo di migliorare il commercio nell’area America e Asia-Pacifico. Questo accordo è stato siglato nel 2016 da 12 paesi. Tuttavia, all’inizio del 2017 il presidente il Presidente Trump ha annunciato il ritiro degli Stati Uniti a questo accordo.
   
Nelle loro relazioni con l’Unione Europea, gli Stati Uniti hanno sviluppato una intensa cooperazione attraverso riunioni regolari annuali (Summit) e attraverso la realizzazione nel 2007, di un Consiglio economico transatlantico il cui obiettivo è di abolire le barriere regolamentari al commercio tra i due partner.
   
Inoltre, la negoziazione di un accordo commerciale globale “Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), tra Unione europea e Stati Uniti, è stata avviata a luglio 2013. Si tratta di un ampio accordo di libero scambio che riguarda beni, servizi, investimenti, proprietà intellettuale e appalti pubblici.
L’eliminazione delle barriere non tariffarie sarà l’oggetto delle trattazioni in vista delle divergenze delle regolamentazioni tra i paesi partner.
 
Lo stato delle negoziazioni dell’accordo di libero scambio tra l'UE e gli Stati Uniti è consultabile sul sito della Commissione europea – DG trade.
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l’UE e gli Stati Uniti è consultabile sul sito ’Azione esterna UE.
 
Grado di apertura del mercato
A livello delle importazioni, gli Stati Uniti sono un mercato aperto, ma la lotta al terrorismo ha comportato una politica di sicurezza che si concretizza in un insieme di azioni preventive allo sdoganamento delle merci (C-TPAT; Customs - Trade Partnership Against Terrorism), la dichiarazione anticipata per via elettronica delle informazioni sul carico; la regola del 10 + 2; il controllo e la scannerizzazione dei container nei porti di imbarco, la legge sul bioterrorismo, etc., (vedi: Dogana americana).
La protezione dei consumatori ha comportato la messa in atto di numerosi legislazini, tra cui la legge americana di modernizzazione sicurezza alimentare «Food Safety Modernization Act (FSMA)».
Da sapere che le regolamentazioni sanitarie sono complesse, così come il sistema di normalizzazione dei prodotti.
Ai fini della protezione economica gli Stati Uniti utilizzano strumenti di difesa commerciale come: procedura anti-dumping, restrizioni e divieti, sistema di licenza per diverse tipologie di prodotto (prodotti di origine animale, armi, alcool, piante, etc.). Inoltre, alcuni diritti doganali possono essere particolarmente elevati (abbigliamento, calzature, prodotti alimentari, tabacco, etc.).
Sebbene non vi sia alcuna regola specifica o restrizione sull'importazione da parte del proprietario o dell'acquirente di beni importati, la legge degli Stati Uniti consente solo agli agenti doganali autorizzati di effettuare transazioni. per conto di terzi (ad esempio: importatori o acquirenti).
 
DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni a destinazione degli Stati Uniti devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
 
a) Fattura commerciale
Redatta in inglese, almeno in tre copie, deve contenere le seguenti informazioni:
  • nome e indirizzo del venditore,
  • nome e indirizzo dell'acquirente,
  • descrizione appropriata e molto dettagliata dei prodotti, tra cui:
- nome del prodotto,
- qualità,
- marchi, numeri e simboli per cui sono venduti e confezionati,
- quantità designate secondo le unità di peso e le misure appropriate,
- unità e prezzi totali nelle valute convenute,
- costi di imballaggio, trasporto merci o aereo, assicurazioni e commissioni varie,
- sconti, rimesse o ristorni,
  • porto (o aeroporto) di entrata,
  • paese d'origine,
  • prime sei cifre della nomenclatura del sistema armonizzato (i due seguenti saranno completati dall'acquirente o dal suo spedizioniere),
  • marchi, numeri e natura dei pacchetti,
  • lista di imballaggio,
  • nome del responsabile della ditta esportatrice responsabile dell'operazione,
  • impaginazione (quando sono necessari più fogli),
  • qualsiasi bene o servizio fornito nella produzione della merce e non inclusi nel prezzo della fattura, sapendo che sono esclusi i beni oi servizi forniti negli Stati Uniti.
Ulteriori informazioni devono essere fornite sulle fatture commerciali per un certo numero di prodotti, quali:
  • lega di alluminio e alluminio,
  • articoli tessili,
  • prodotti chimici,
  • calzature,
  • macchine utensili, ecc ...
Per trovare queste informazioni, vedere il sito Web codice federale americano delle normative (Electronic Code of Federal Regulations e-CFR). In particolare i paragrafi 141.86 (fattura) e 141.89 (Ulteriori informazioni).
 
 
b) Certificato di origine
Viene emesso dalla CCIAA e deve essere consegnato in originale. Necessario solo se espressamente richiesto dall’importatore o per altri motivi.
Le regole relative all’emissione e utilizzazione dei certificati di origine sono precisate nell’Allegato XI.
 
c) Altri documenti
Saranno probabilmente richiesti anche vari documenti. A titolo esemplificativo si può menzionare il certificato d’annata per gli alcolici ed i certificati di origine per Champagne, Cognac, ecc. (un accordo tra gli Stati Uniti e l'UE firmato nel marzo 2006 esonera le esportazioni di vino dalla procedura di certificazione e di analisi).
 
Da segnalare anche l'introduzione del MID (Manufacturer Identification Code-Codice di Identificazione Produttore) per l'importazione di prodotti tessili negli Stati Uniti (v. sito pag. 58 015 come costruire questo numero che deve essere inserito nei formulari doganali (3461: Entry/Immediate Delivery e 7501: Summary Entry) e in tutte le trasmissioni elettroniche dei dati.
 
Il MID deve essere predisposto dall'importatore in conformità con le disposizioni di legge statunitense di cui al 19 CFR 102.
 
Il codice MID contiene fino a 15 caratteri senza spazi:
  • Codice ISO del paese (due caratteri);
  • Nome del fabbricante (primi tre caratteri di ciascuno delle prime due parole);
  • Indirizzo del fabbricante (prime quattro cifre del numero maggiore nel tratto di strada di indirizzo);
  • Nome della città (prime tre lettere).
Per articoli aventi più di un produttore, il codice MID va indicato per ciascun produttore, separatamente. Nel caso in cui la fattura elenchi più ragioni sociali o indirizzi, le informazioni del MID devono essere relative alla sede legale della società.
 
 
d) Certificato fitosanitario
Per la frutta, la verdura, le sementi e altri vegetali
 
e) Certificato sanitario
Per la carne e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, etc)
 
Da novembre 2017 per le piccole e medie imprese, l'attuazione di un piano di controllo sanitario diventa obbligatoria (già in vigore da novembre 2016 per le grandi aziende).
 
 
f) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici
I cosmetici devono soddisfare le esigenze della Food and Drug Administration (FDA).
 
Attenzione: il regolamento è diverso a seconda che il cosmetico sia o non sia considerato un farmaco. Se esiste un trattamento o una prevenzione, il cosmetico è considerato un farmaco e segue la regolamentazione di questa tipologia di prodotto. Consultare il sito specializzato della FDA. 
 
Da sapere: La Food and Drug Administration (FDA) ha adottato una regolamentazione che obbliga le società straniere e americane a registrarsi presso i suoi uffici quando queste sono impegnate nella catena agroalimentare (produzione, condizionamento, imballaggio o stoccaggio dei prodotti alimentari).  
E’ richiesta obbligatoriamente una dichiarazione verso la FDA per qualsiasi importazione verso gli Stati Uniti di prodotti alimentari (comprese le bevande) destinate al consumo umano o animale. Nel dicembre 2003 “The United States Food and Drug Administration” (FDA) e “The U.S bureau of Customs and Border Protection” (CBP) hanno definito una “compliance policy guide” individuando una strategia che tuteli i consumatori dal bioterrorismo e nello stesso modo non interrompa, o turbi in qualsiasi modo, il flusso del commercio internazionale, anche in accordo con il “Bioterrorism Act” (Public Health Security and bioterrorism Preparedness and Response Act of 2002).
 
Le modalità operative della registrazione sono illustrate dalla stessa FDA nel proprio sito, che riporta tutte le informazioni sulla procedura di registrazione e i relativi moduli da compilare on-line. Ai fini della registrazione presso la FDA, gli esportatori dovranno nominare un agente che risieda e svolga la propria attività negli Stati Uniti. I prodotti di un'impresa estera non registrata non potranno essere ammessi negli Stati Uniti.
 
La registrazione presso la FDA è gratuita; è raccomandata la registrazione on-line da effettuarsi collegandosi al sito www.access.fda.gov operativo 24 ore al giorno, tutti i giorni della settimana. Il sistema creato dall'agenzia è in grado di accettare la registrazione elettronica da qualsiasi parte del mondo, assegnando il numero di registrazione istantaneamente, non appena saranno inserite tutte le informazioni richieste che riguardano: la ragione sociale e l'indirizzo completo della ditta con l'indicazione del contatto telefonico per eventuali emergenze; in modo analogo dovranno essere riportati i dati del proprietario o del direttore della ditta e dell'agente designato negli Stati Uniti; le categorie di prodotti trattati, i nomi commerciali utilizzati e infine la dichiarazione di veridicità delle informazioni fornite resa da persona autorizzata.
Le imprese registrate saranno tenute a dare preavviso (prior notice) alla FDA di ogni spedizione di prodotti alimentari negli Stati Uniti, pena la non ammissione delle merci nel Paese e il loro blocco nel porto di arrivo. Il preavviso permetterà all'FDA di avere il tempo di esaminare e valutare le informazioni prima dell'arrivo di un prodotto alimentare, per pianificare eventuali ispezioni o bloccare gli alimenti contaminati.
Sono soggetti alla prior notice tutti i prodotti alimentari e le bevande, ad eccezione dei prodotti trasportati come bagaglio personale, di carne, pollame, uova e prodotti a base dei medesimi in quanto soggetti a normative specifiche del ministero dell'agricoltura.
 
La prior notice deve essere inviata elettronicamente collegandosi al Prior Notice System Interface (PNSI) della FDA (www.access.fda.gov) o tramite l’Automated Broker Interface (ABI), del Sistema Commerciale ACS, qualora il preavviso venga inviato da un broker doganale. I termini per la presentazione del preavviso sono i seguenti:
 
  • Non più di 15 giorni prima della data prevista di arrivo, per invii effettuati tramite il PNSI (Prior Notice Systems Interface);
  • Non più di 30 giorni prima della data prevista di arrivo, per la presentazione fatta attraverso l'ABI/ACS.
 
Dal 16 Settembre 2016 sono diventate obbligatorie le “Final Rules” previste dalla nuova legislazione statunitense sulla sicurezza alimentare, il cosiddetto “Food Safety Modernization Act” (FSMA) emanato dalla Food and Drugs Administration, l’agenzia USA per gli alimenti e i medicinali. Per commercializzare nel mercato statunitense prodotti alimentari trasformati, tutte le aziende registrate alla FDA dovranno adeguarsi alle novità legislative US, sia nel caso esportino in USA, sia se già presenti con una propria sede o un proprio distributore sul suolo americano.
 
 
Da sapere: Gli Stati Uniti hanno aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961.
 
 
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
 
 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
 
c) Assicurazione trasporto
Non vi è alcun obbligo di assicurazione locale, vale a dire dell'obbligo di assicurare, negli Stati Uniti, il trasporto internazionale delle merci.
 
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Gli imballaggi in legno destinati agli Stati Uniti devono essere trattati (fumigati) secondo la normativa NIMP-15 FAO.
Per ulteriori informazioni consultare il sito:
 
e) Etichettatura
La legge degli Stati Uniti richiede che gli articoli fabbricati all'estero debbano recare un marchio indelebile che indica il paese di origine, il paese di fabbricazione e l'ultimo acquirente negli Stati Uniti.
Ulteriori requisiti di marcatura/etichettatura sono richiesti per prodotti specifici a livello federale o statale, compresi prodotti alimentari, cosmetici, ecc.
Fare riferimento alle informazioni sul sito di Market Access, nella sezione "Procedure e formalità".
 
SPEDIZIONE TEMPORANEA
Carnet ATA
È possibile l’esportazione temporanea negli Stati Uniti (compresi i territori del Distretto di Columbia e di Porto Rico) con la procedura dei Carnet ATA per:
  • campioni commerciali,
  • materiale professionale,
  • merci in transito.
Gli Stati Uniti non hanno, per il momento, sottoscritto la convenzione "mostre e fiere". Tuttavia, i Carnet Ata le cui merci sono destinate ad un evento fieristico vengono accettati dalle autorità doganali estere. In questo caso, sulla base della valutazione dei prodotti che si intendono importare, nella casella c della copertina del Carnet Ata - scopo di utilizzo - dovrà essere indicato "campioni commerciali" o "materiale professionale".
Per ulteriori informazioni consultare le pagina web di questo sito.
 
PASSAPORTO E VISTI
Passaporto
Necessario, con data di scadenza successiva  alla data prevista per il rientro in Italia.
 
Visa Waiver Program
Il programma Visa Waiwer Programme consente a cittadini di 38 Paesi, tra cui l’Italia (cfr. https://www.dhs.gov/visa-waiver-program-requirements), di entrare negli Stati Uniti per motivi di affari e/o turismo per soggiorni non superiori a 90 giorni senza dover richiedere un visto d’ingresso. Per tutte le altre finalità, è invece necessario richiedere il visto d’ingresso.
Per entrare negli Stati Uniti nell’ambito del programma "Viaggio senza Visto" (Visa Waiver Program) è necessario ottenere un'autorizzazione ESTA (Electronic System for Travel Authorization). L'autorizzazione, che ha durata di due anni, o fino a scadenza del passaporto, va ottenuta prima di salire a bordo del mezzo di trasporto, aereo o navale, in rotta verso gli Stati Uniti accedendo, almeno 72 ore prima della partenza, tramite Internet al Sistema Elettronico per l’Autorizzazione al Viaggio (ESTA: Electronic System for Travel Authorization) - sito https://esta.cbp.dhs.gov. Il Programma ESTA ha subito alcune importanti modifiche a seguito dell’approvazione da parte del Congresso americano del ''Visa Waiver Program Improvement and Terrorist Travel Prevention Act of 2015'' (dicembre 2015), una legge che comporta nuove condizioni per chi intende viaggiare verso gli Stati Uniti in esenzione da visto.
Si sintetizzano qui di seguito le misure di attuazione della nuova normativa, raccomandando anche a chi ha un ESTA in corso di validità di controllare attentamente, prima della partenza, i siti web delle Sedi diplomatiche e consolari statunitensi per verificare la sussistenza della possibilità di essere ammessi negli USA senza visto.
Le principali novità della normativa riguardano:
  • dal 21 gennaio 2016 sono in vigore restrizioni per le seguenti categorie di viaggiatori di Paesi partecipanti al VWP, i quali per poter entrare negli Stati Uniti dovranno munirsi di regolare visto: cittadini di Paesi VWP che siano anche cittadini di Iran, Iraq, Siria e Sudan;
  • dal 18 febbraio 2016 le restrizioni si applicano anche per gli individui che si sono recati, dal 1 marzo 2011 in poi,  in uno dei seguenti Paesi: Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan e Yemen.
I funzionari di governo (''full-time'') e il personale militare di Paesi del VWP recatisi nei suindicati Stati per ragioni di servizio sono esclusi da tale restrizione.
Le autorità USA possono peraltro concedere eventuali ''eccezioni'' a tali restrizioni (valutando ''on a case by case basis'') per i richiedenti ESTA che rientrino in una delle seguenti categorie di viaggiatori:
  • Persone che hanno viaggiato in Iran, Iraq, Sudan o Siria:
- per conto di ''international, regional, or sub-national organization on official duty'';
- per conto di ''humanitarian NGO on official duty'';
- in qualità di giornalista ''for reporting purposes''.
  • Persone che hanno viaggiato in Iran ''for legitimate business-related purposes'' a seguito della conclusione del ''Joint Comprehensive Plan of Action'' con l’Iran del 14 luglio 2015;
  •   Persone che hanno viaggiato in Iraq ''for legitimate business-related purposes''.
  • Persone che hanno viaggiato in Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia, or Yemen che mantengono “current Global Entry program membership”.
In tali casi, è fondamentale presentare alle Autorità USA tutti i documenti in grado di provare l'appartenenza ad una delle categorie indicate.
In tutti i casi dubbi, si raccomanda di contattare sempre le Autorità USA in Italia (Ambasciata e/o Consolati) e/o procedere alla richiesta del visto.
 
Per usufruire del programma "Visa Waiver Program" è necessario:
  • essere in possesso di un passaporto elettronico. Dal 1° aprile 2016, per poter entrare nel territorio degli Stati Uniti in regime di esenzione del visto (attraverso l’ESTA), è introdotto il requisito obbligatorio del possesso di un passaporto elettronico contenente i dati biografici e biometrici del titolare. Si intende per “passaporto elettronico” il libretto dotato di microprocessore);
  • viaggiare esclusivamente per affari e/o per turismo. Va tenuto ben presente che il soggiorno negli Stati Uniti sulla base di un ESTA non dà alcun titolo a svolgere attività remunerate, anche saltuarie (per cui occorrono specifici visti);
  • rimanere negli Stati Uniti non più di 90 giorni. La permanenza nel Paese oltre i 90 giorni può compromettere la possibilità di usare nuovamente il programma Visa Waiver. Si attira l’attenzione sul rigore con cui viene applicata la normativa vigente: anche pochi giorni di “Overstay” (permanenza in territorio statunitense oltre il consentito) possono comportare l’intervento delle Autorità americane che può arrivare sino alla detenzione anche per periodi prolungati e/o compromettere la possibilità di futuri ingressi nel Paese. A seguito di recenti casi, si segnala infine una particolare severità delle autorità lungo il confine terrestre tra lo Stato di Washington e il Canada.
  • possedere un biglietto di ritorno.
In mancanza anche di uno dei suddetti requisiti, è necessario richiedere il visto presso l’Ambasciata o il Consolato USA presenti in Italia.
 
Le risposte che verranno fornite dal sistema “ESTA” potranno essere di tre tipi:
  1. Authorisation Approved”, nel caso di concessione dell’autorizzazione. L’autorizzazione sarà valida per due anni o fino a quando il passaporto del viaggiatore non scade e consentirà la possibilità di effettuare più viaggi negli Stati Uniti senza che per ognuno di essi sia necessaria una nuova registrazione on-line ed una conseguente nuova autorizzazione;
  2. Travel not Authorized”, nel caso di diniego dell’autorizzazione. In tal caso occorrerà rivolgersi al Consolato americano per richiedere il visto.
  3. Authorization Pending”, nel caso in cui siano necessarie ulteriori informazioni ai fini del rilascio dell’autorizzazione.
L’“ESTA” (come già avviene attualmente in base al “Visa Waiver Program") non garantirà un’automatica ammissione in territorio americano che sarà lasciata alla discrezionalità delle competenti Autorità doganali e di frontiera.
Al fine di facilitare il processo di valutazione dei dati forniti con la registrazione, si consiglia di compilare il modulo ESTA non meno di 72 ore prima della partenza.
Per maggiori informazioni riguardo il programma “ESTA” si consiglia di consultare direttamente il sito internet: www.cbp.gov./travel.
A complemento del programma di Sicurezza ESTA, un’ulteriore procedura è entrata in vigore dal 6 settembre 2010 denominata “Secure Flight Program”. Tale programma, sviluppato dall’Autorità statunitense TSA (Transportation Security Administration), si applica a tutti i passeggeri che viaggiano da/per e all’interno degli Stati Uniti.
Il Secure Flight Program richiede che una serie di informazioni (cognome e nome, data di nascita, genere maschile o femminile) siano fornite per tutti i passeggeri che prenotano e acquistano biglietti per viaggi da/per o all'interno degli USA.
Informazioni complete e dettagliate su quanto è richiesto al passeggero sono reperibili consultando il sito: www.tsa.gov, o attraverso la compagnia aerea utilizzata o il proprio agente di viaggio.
 
Visto d’ingresso (Vedi voce “Visa Waiver Program”).
In mancanza anche di uno solo dei requisiti necessari per usufruire del "Viaggio senza Visto" è necessario richiedere il visto presso l’Ambasciata o il Consolato USA presenti in Italia.
 
Tutti i cittadini italiani che entrano nel Paese, in esenzione di visto “Visa Waiver Program” o con visto USA di una delle seguenti categorie:
  • B1/B2 affari o turismo per periodi di permanenza superiori ai 90 giorni o per sanare precedenti situazioni irregolari;
  • F/M/J/Q -studenti, studiosi, ricercatori, scienziati, anche in ambito di scambi culturali;
  • H/L/O/P- lavoratori temporanei;
  • C1- in transito verso paesi terzi;
  • C1/D -equipaggi d’aerei o navi;
  • R- (religiosi);
  • I - (giornalisti);
  • E - (operatori economici e commerciali)
    sono soggetti nell’ambito del programma “US-VISIT” all’acquisizione delle impronte digitali (indice sinistro e destro) e della fotografia digitale all’arrivo alle frontiere americane (aeroporti e porti e in futuro anche alle frontiere terrestri).
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
Ambasciata degli Stati Uniti in Italia 
via Vittorio Veneto 121 - 00187 Roma
Tel. +39 06-46741; Fax +39 06-488.2672
Ufficio commerciale
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Consolato Generale degli Stati Uniti a Milano 
via Principe Amedeo, 2/10 - 20121 Milano
Tel. +39 02.29035.1; Fax +39 02.2900.1165
 
Consolato Generale di Firenze 
Lungarno Vespucci, 38 - 50123 Firenze
Tel. +39 055.266.951; Fax +39 055.284.088
 
Consolato Generale di Napoli 
Piazza della Repubblica - 80122 Napoli
Tel. +39 081.5838.111; Fax +39 081.7611.869
 
AMBASCIATE E CONSOLATI NEGLI STATI UNITI
Ambasciata d'Italia a Washington D.C. 
3000 Whitehaven Street, NW Washington DC 20008
Tel.: (202) 612-4400 - Fax: (202) 518-2154
Ufficio Affari Economici e Commerciali
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Consolato Generale d'Italia in BOSTON  
600 Atlantic Ave.- Boston, MA 02210
Tel.: (617) 722-9201/02/03; Fax: (617) 722-9407
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Giurisdizione: Maine, Massachusetts, New Hampshire, Rhode Island, Vermont.
 
Consolato Generale d'Italia in CHICAGO  
500 North Michigan Ave., Suite 1850 - Chicago, IL 60611
Tel.: (312) 467-1550 ; Fax: (312) 467-1335
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Giurisdizione: Colorado, Illinois, Iowa, Kansas, Minnesota, Missouri, Nebraska, North Dakota, South Dakota, Wisconsin, Wyoming.
 
Consolato d'Italia in DETROIT
535 Griswold, Suite 1840 - Detroit, MI 48226
Tel.: (313) 963-8560 ; Fax: (313) 963-8180
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Giurisdizione: Indiana, Kentucky, Michigan, Ohio, Tennessee
 
Consolato Generale d'Italia in PHILADELPHIA
150 S. Independence Mall West - Suite 1026
Philadelphia, PA 19106-3410
Tel.: (215) 592-7329 ; Fax: (215) 592-9808
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Giurisdizione: Pennsylvania, Delaware, North Carolina, West Virginia, New Jersey
 
Consolato Generale d'Italia in HOUSTON
1300 Post Oak Blvd., Suite 660 - Houston, TX 77056
Tel.: (713) 850-7520 ; Fax: (713) 850-9113
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Giurisdizione: Arkansas, Louisiana, Oklahoma, Texas
 
Consolato Generale d'Italia in LOS ANGELES
12400 Wilshire Blvd., Suite 300 - Los Angeles, CA 90025
Tel.: (310) 820-0622/ (310) 826-6207 ; Fax: (310) 820-0727
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Giurisdizione: Arizona, California, New Mexico, Nevada.
 
Consolato Generale d'Italia in MIAMI
4000 Ponce de León Blvd., Suite 590 - Coral Gables, FL 33146
Tel.: (305) 374-6322 ; Fax: (305) 374-7945
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Giurisdizione: Alabama, British Virgin Islands, Cayman Islands, Florida, Georgia, Island of Saba, Mississippi, Puerto Rico, St. Maarten, St. Eustatius, South Carolina, Turks and Caicos, U.S. Virgin Islands.
 
Consolato d'Italia in NEWARK
One Gateway Center - Suite 100 - Newark, NJ 07102
Tel.: (973) 643-1448; Fax: (973) 643-3043
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Giurisdizione counties: Bergen, Essex, Hudson, Hunterdon, Mercer, Middlesex, Monmouth, Morris, Passaic, Somerset, Sussex, Union, Warren.
 
Consolato Generale d'Italia in NEW YORK
690 Park Ave. New York, NY 10065
Tel.: (212) 737-9100 ; Fax: (212) 249-4945
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Giurisdizione: residents in the States of New York and Connecticut and the British Territories of Bermuda Islands. It can issue visas also for a portion of New Jersey (Counties of Bergen, Essex, Hudson, Hunterdon, Mercer, Middlesex, Monmouth, Morris, Passaic, Somerset, Sussex, Union, Warren).
 
Consolato Generale d'Italia in SAN FRANCISCO
2590 Webster St. - San Francisco, CA 94115
Tel.: (415) 292-9200; Fax: (415) 931-7205
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Giurisdizione: Alaska, California, Idaho, Montana, Oregon, Utah, Washington, Hawai'i. Also, the following American territories of: Guam, Northern Mariana Islands, Samoa, Wake Island, Midways Islands, Johnston Atoll.
 
ICE-Agenzia
 
CAMERE DI COMMERCIO
Italian American Chamber of Commerce Midwest - Chicago: http://www.iacc-chicago.com/
Italy-America Chamber of Commerce of Texas, Inc. - Houston: http://www.iacctexas.com/
Italy-America Chamber of Commerce West, Inc. - Los Angeles: http://www.iaccw.net/
Italy-America Chamber of Commerce Southeast - Miami: http://www.iacc-miami.com/
Italy-America Chamber of Commerce - New York: http://www.italchamber.org/
American Chamber of Commerce in Italy - Milano: http://www.amcham.it/
U.S. Chamber of Commerce - Washington: http://www.uschamber.com/
 
DIPARTIMENTI FEDERALI
U.S. government's: http://www.usa.gov/
U.S Department of State (affari internazionali): http://www.state.gov
U.S Department.of State - Travel.state.gov (ufficio affari consolari): http://travel.state.gov/
U.S. Department of the Treasury: http://www.treasury.gov/
U.S. Department of Transportation: http://www.dot.gov/
U.S. Department of Agriculture: http://www.usda.gov/
U.S. Department of Commerce: http://www.commerce.gov/
U.S. Department of Defense: http://www.defense.gov/
U.S. Department of Energy: http://energy.gov/
U.S. Department of Justice: http://www.usdoj.gov/
U.S. Department of Labor: http://www.dol.gov/
U.S. Department of the Interior: http://www.doi.gov/
 
ISTITUTI, ENTI, AGENZIE FEDERALI
Federal Maritime Commission:http://www.fmc.gov/
Maritime Administration (Department of Transportation):http://www.marad.dot.gov/
Federal Railroad Administration:http://www.fra.dot.gov/
American Coucil of Life Insurance:http://www.acli.com/
Analisi economiche (Department of Commerce):http://www.bea.gov/
Informazioni su esportatori di beni e servizi americani:http://export.gov/
U.S. Commercial Services (agenzia governativa di promozione delle esportazioni americane):http://www.buyusa.gov/italy/it/
Ufficio nazionale di statistica:http://www.fedstats.gov/
Ufficio delle dogane:http://www.cbp.gov/
ANSI - Istituto nazionale americano di Standardizzazione:http://www.ansi.org/
Gazzette ufficiali degli Stati Uniti:http://en.io.gov.mo/Links/countries/359.aspx
 
ASSOCIAZIONI
American Society of Travel Agents Inc.(Associazione del turismo): www.asta.org
American Insurance Association: www.aiadc.org
RAA (Reinsurance Association of America): http://www.reinsurance.org
LIMRA (Associazione aziende di servizi assicurativi e finanziari): http://www.limra.com/
LOMA (Associazione aziende di servizi assicurativi e finanziari): http://www.loma.org/
NAIFA (National Association of Insurance and Financial Advisors):http://www.naifa.org/
NAMIC (National Association of Mutual Insurance Companies):http://www.namic.org/
NTSB (National Transportation Safety Board):http://www.ntsb.gov/
SEC (Securities and Exchange Commission):http://www.sec.gov/
 
ORGANISMI INTERNAZIONALI
Delegazione dell’Unione europea negli Stati Uniti
US-EU e-Match – Rete Enterprise Europe Network
 
ISTITUTI BANCARI E MERCATI FINANZIARI
Federal Reserve System
Export-Import Bank of US
Bank Administration Institute (BAI)
American Bankers Association (ABA)
Independent Community Bankers of America (ICBA)
NYSE Euronext
Chicago Board of Trade
NASDAQ OMX
American Stock Exchange (NYSE Euronext)
Boston Stock Exchange Inc. (NASDAQ OMX)
New York Stock Exchange - NYSE Euronext
 
ALTRE INFORMAZIONI PAESE
State Tourism Offices
 
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
 
(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.
 
(4) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengano certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.
E’ bene specificare che, come chiarisce la stessa Convenzione dell’Aia, l’apostille certifica la firma, la qualità legale del firmatario e del sigillo o timbro riportati; l’apostille non certifica il contenuto del documento sul quale è posta.