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Emirati arabi uniti
Capitale: Abu Dhabi
Città principali: Dubai
Superficie (km²): 83 600
Popolazione: 7,9 milioni (2011); 9,9 milioni (2025)
PIL: 360,1 miliardi $
PIL/procapite: 67.008,$
Settori economici: petrolio e gas; attività manifatturiere; settore terziario (commercio, trasporto aereo, turismo e attività finanziarie)
Religione: Islam (religione ufficiale)
Lingue ufficiali: arabo
Moneta: dirham, AED
Fuso orario: 4 ore avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; 3 ore avanti rispetto all’Italia (2 ore avanti con l’orario legale)
Gli Emirati Arabi Uniti sono una federazione di sette Stati (Abu Dhabi, Ajman, Dubai, Fujairah, Ras Al-Khaimah, Sharjah e Umm Al-Quwain). Questi stati hanno zone franche.
Gli Emirati Arabi Uniti sono membri dell'OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) e della Lega degli Stati arabi. Appartengono al GCC (Gulf Cooperation Council) e al GAFTA (Great Arab Free Trade Area); entrambe le organizzazioni mirano a facilitare lo scambio di beni e servizi tra i loro membri.
Gli Emirati Arabi Uniti sono membri dell'OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) e della Lega degli Stati arabi. Appartengono al GCC (Gulf Cooperation Council) e al GAFTA (Great Arab Free Trade Area); entrambe le organizzazioni mirano a facilitare lo scambio di beni e servizi tra i loro membri.
Gli Emirati Arabi Uniti sono membro de WTO dal 10 aprile 1996 e membro del GATT dall'8 marzo 1994.
Il GCC negozia accordi di libero scambio (ALS) con paesi terzi. Possiamo menzionare l'accordo con Singapore entrato in vigore nel settembre 2013 o l'accordo negoziato con i paesi EFTA (European Free Trade Association), entrato in vigore nel 2014. Altri accordi sono in corso di negoziazione.
L'UE e i paesi del Golfo sono vincolati da un trattato di cooperazione firmato nel 1988. Già nel 1989 l'UE e i paesi del Golfo intendono stabilire una cooperazione economica e tecnica in molte aree (energia, industria, commercio, servizi, agricoltura, pesca, investimenti, scienza, tecnologia, ambiente) e prevede la negoziazione di un accordo di libero scambio già nel 1990. Diverse volte sospeso e rilanciato, questo accordo è stato nuovamente sospeso.
Il GCC negozia accordi di libero scambio (ALS) con paesi terzi. Possiamo menzionare l'accordo con Singapore entrato in vigore nel settembre 2013 o l'accordo negoziato con i paesi EFTA (European Free Trade Association), entrato in vigore nel 2014. Altri accordi sono in corso di negoziazione.
L'UE e i paesi del Golfo sono vincolati da un trattato di cooperazione firmato nel 1988. Già nel 1989 l'UE e i paesi del Golfo intendono stabilire una cooperazione economica e tecnica in molte aree (energia, industria, commercio, servizi, agricoltura, pesca, investimenti, scienza, tecnologia, ambiente) e prevede la negoziazione di un accordo di libero scambio già nel 1990. Diverse volte sospeso e rilanciato, questo accordo è stato nuovamente sospeso.
Lo stato dei negoziati/conclusioni dell'ALS tra l'UE e i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo è disponibile sul sito web della Commissione Europea – DG commercio.
L'evoluzione delle relazioni politiche tra l'UE e gli Emirati arabi uniti è disponibile sul sito web Azione esterna dell’UE.
Grado di apertura del mercato
Dal 1° gennaio 2014 gli Emirati Arabi Uniti non beneficiano del sistema di preferenze generalizzate dell'UE, che ha permesso ai suoi prodotti di entrare nell'UE senza dazi doganali.
La politica di importazione di questo paese è liberale. Gli EAU hanno semplificato le procedure documentali e ridotto i tempi di sdoganamento, principalmente attraverso lo sdoganamento elettronico e un sistema di valutazione del rischio.
Dal 2003, gli EAU applicano la tariffa esterna comune del Consiglio di cooperazione del Golfo (GCC) ed impone un certo numero di divieti di importazione. Alcuni sono assoluti e quindi è impossibile chiedere un'eccezione a questi divieti.
Tuttavia, le importazioni devono ancora essere gestite da agenti commerciali designati e vengono applicate restrizioni di nazionalità. Sono stati introdotti divieti di importazione per circa 30 linee tariffarie del sistema armonizzato e i prodotti provenienti da altre 244 linee tariffarie a livello di 8 cifre sono soggetti a restrizioni. I divieti e le restrizioni si basano per la maggior parte su considerazioni di sicurezza, religiose o morali.
Le merci soggette a restrizioni di importazione sono a carico delle autorità doganali di ciascun emirato e pertanto variano da un emirato all'altro. La lista delle merci vietate può essere consultata al seguente sito http://www.dubaitrade.ae/knowledge-centre/laws
DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni a destinazione degli Emirati Arabi Uniti devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli:
a) Fattura commerciale
Deve essere redatta in inglese o in arabo, (in tre esemplari) e deve contenere i riferimenti abituali. La fattura commerciale deve essere successivamente vistata dalla Camere di Commercio competente, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzata dal Consolato emiratino.
b) Certificato di origine
Le spedizioni destinate agli Emirati Arabi Uniti devono essere accompagnate da un certificato di origine. Questo deve essere fatto sul modello comunitario e vistato dalla Camera di Commercio di competenza, dalla Joint Italian Arab Chamber. Si suggerisce inoltre di verificare se è necessaria la legalizzazione consolare.
Le regole relative all’emissione e all’utilizzazione dei certificati di origine sono specificate nell’AllegatoXI
c) Certificato fitosanitario (1)
E` richiesto per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali.
d) Certificato sanitario (2)
Necessario per le carni ed i sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparati a base di carne ecc.).
Gli EAU continuano a vietare l'importazione di embrioni bovini e un certificato complementare relativo all'influenza aviaria è ancora richiesto.
Si suggerisce inoltre informarsi oltre che presso il ministero, presso il proprio importatore.
e) Certificato di macellazione (3)
Per le carni, secondo il rito islamico.
f) Certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici (4)
Redatto sulla base delle informazioni rilasciate dall’esportatore attesta che i prodotti spediti sono conformi alla legislazione italiana e in libera vendita in Italia.
Da sapere: I certificati sanitari compreso il certificato di macellazione secondo il rito islamico devono essere vistati dalla Camera di Commercio di competenza, dalla Joint Italian Arab Chamber e legalizzati dal Consolato.
TRASPORTO, IMBALLAGGIO
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
c) Assicurazione trasporto
Non vi è l’obbligo di assicurazione locale, vale a dire l'obbligo di garantire il trasporto internazionale di merci negli Emirati Arabi Uniti.
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Sebbene non vi siano specifiche richieste in merito è raccomandato l'uso di imballaggi sani.
Si consiglia, tuttavia, prima della spedizione contattare il servizio fitosanitario regionale.
Per ulteriori informazioni consultare il sito:
SPEDIZIONE TEMPORANEA
Carnet ATA
E’ possibile esportare temporaneamente verso gli Emirati Arabi Uniti con la procedura del carnet ATA che permette l’ammissione temporanea per: fiere e mostre
Il nome dell'evento al quale il titolare del carnet ATA intende partecipare deve essere indicato nella casella c del carnet ATA. Nel caso in cui lo stesso carnet ATA viene utilizzato in altri paesi, oltre agli emirati arabi uniti, il nome della fiera dovrà essere indicato soltanto nei fogli volet (importazione e riesportazione) da utilizzare negli emirati arabi uniti.
Le operazioni di transito sono accettate. Le operazioni in traffico postale non sono accettate. Il carnet ATA sostitutivo viene accettato.
Le condizioni per l'impiego dei carnet ATA si possono reperire su questo sito.
PASSAPORTO E VISTI
Passaporto: necessario e con validità residua di almeno sei mesi al momento del viaggio (precisamente dal giorno in cui si prevede di uscire dal Paese). Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
Si segnala che i controlli alle frontiere di ingresso sono stati resi più stringenti e approfonditi e vi sono stati casi di diniego dell’ingresso nel Paese di cittadini italiani e dell’Unione Europea per non meglio precisati “motivi di sicurezza”.
Si segnala che i controlli alle frontiere di ingresso sono stati resi più stringenti e approfonditi e vi sono stati casi di diniego dell’ingresso nel Paese di cittadini italiani e dell’Unione Europea per non meglio precisati “motivi di sicurezza”.
Visti d'ingresso: dal 7 maggio 2015, è entrata in vigore l’esenzione dal visto EAU per corto soggiorno (sino a 90 giorni ogni 180) a favore dei cittadini UE che intendano recarsi negli Emirati Arabi Uniti.
Si attira l'attenzione sul fatto che ciò potrebbe rendere più difficile la pratica, sempre sconsigliata e di fatto elusiva delle norme di immigrazione emiratine, di prolungare i soggiorni senza visto attraverso viaggi lampo in Oman.
AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti in Italia
Via della Camilluccia, 492 - 00135 Roma
Tel. +39 06 36306100 - Fax +39 06 36306155
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
AMBASCIATE E CONSOLATI IN EMIRATI ARABI
Ambasciata d'Italia Abu Dhabi
Al Manaseer Area, 26th Street - Villa n. 438/439
Tel: +97 1 4435622; Fax: 4434337/4453673
italianembassyQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Consolato Generale di Dubai
Dubai World Trade Center - 17esimo Piano
Tel: +971 4 3314167; Fax: +971 4 3317469
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Ufficio Consolare Di Abu Dhabi
Tel: +971 2 443 56 22 Fax: +971 2 445 58 73
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ICE-AGENZIA
ICE - Sezione Promozione Scambi dell'Ambasciata d'Italia
Sheikh Zayed Rd (Exit 32) Dubai Internet City Arenco Tower, office 506-508 500088 Dubai, UAE
Tel.: +971 4 4345280; Fax: +971 4 4220983
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CAMERE DI COMMERCIO
Abu Dhabi Chamber of Commerce and Industry
Main Building of Abu Dhabi Chamber, Corniche Road Abu Dhabi P.O.Box 662
Tel.: +971 2 621 4000; Fax: +971 2 621 5867
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Ajman Chamber Of Commerce And Industry
P.O. Box 662, Ajman
Tel.: +9716 7422177; Fax : +9716 7471222
Ras Al Khaimah Chamber Of Commerce
P.O. Box 87 - Ras al Khaimah Al Jazah Road
Tel. : 072070222; Fax: 072260112
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Sharjah Chamber Of Commerce & Industry
P.O. Box 580
Tel: +971 6 5302222; Fax: +971 6 5302226
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Fujairahb Chamber Of Commerce And Industry
6th Floor, Fujairah Trade Center, Hamad Bin Abdullah,
Tel.: +971 9 22 22 400 ; Fax: +971 9 222 1464
Federazione Camere di Commercio e Industria degli Emirati Arabi Uniti
P.O. Box 3014 - Abu Dhabi
Tel. +971 2 214144 - Fax +971 2 339210
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Camera di Commercio Italiana Negli Emirati Arabi Uniti
Suite # 903, 9th Floor, Al Batha Tower, BuhairahCorniche, Sharjah P.O. Box 48558, Sharjah
Tel: +971.6.5747099; Fax: +971.6.(pending)
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World Trade Center Abu Dhabi
MINISTERI
GovernoFederale
7 & 8 Floors - Dar El Salaam Building - Old Street of Corniche - Abu Dhabi – U.A.E
Tel: +971 02-6160444; Fax: +971 02-6266621
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Ministero degli Esteri
P.O. Box1 - Abu Dhabi
Tel: +971 22222000; Fax: +971 22222000
Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali
P.O. Box 809 - Abu Dhabi
Tel.: +971 04 2637777; Fax: +971 042633525
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Ministero dell’Economia
P.O. Box 901 - Abu Dhabi
Tel. +97126131111; Dubai: +97143141555
Fax: +971 26260000 Dubai: +97143581811
Ministero delle Finanze
P.O. Box 433 - Abu Dhabi
Tel: Abu Dhabi: +971 2 6726000 Dubai: +971 4 3939000
Fax: Abu Dhabi: +971 2 6768414 Dubai: +971 4 3939738
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ISTITUTI E AGENZIE NAZIONALI
Deparment of Finance: http://www.auhcustoms.gov.ae/en/
Deparment of Tourism: http://www.dubaitourism.ae/
Government of Dubai: http://www.dubai.ae/en/pages/default.aspx
Government of Abu Dhabi: http://www.adwea.ae/
PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI
Arab bank for investment & foreign trade:www.arbift.com/1/index.php
Commercial bank of Dubai: www.cbd.ae
Emirates bank international: www.emiratesbank.com/en/
National bank of Abu Dhabi :www.nbad.com/index.php
(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute.
(3) La certificazione halal, che non sostituisce il previsto certificato sanitario, accompagna le carni che dall'Italia vanno all'estero. Halal è un termine arabo che vuol dire “lecito”, cioè fatto a regola, secondo i dettami della shari’a, la legge coranica.
Halal Italy Authority - è l'Organo ufficiale di Certificazione di Qualità Halal in Italia, riconosciuto da MUI (Majelis Ulama Indonesia), in rappresentanza dell'Autorità Internazionale di Certificazione Islamica (Halal International Authority - HIA) riconosciuta dalle Organizzazioni Governative, Organizzazioni non Governative, Associazioni dei Consumatori Halal e dalle Autorità e Rappresentanze Religiose dell'Islam nel mondo.
La certificazione halal può essere rilasciata anche da Halal Italia. Il 30 giugno 2010 il Ministero della salute, con il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha, infatti, sottoscritto la Convenzione interministeriale a sostegno dell'iniziativa Halal Italia, con l'obiettivo di promuovere la certificazione volontaria di qualità per le aziende italiane, che attesta la conformità alle prescrizioni religiose islamiche per i prodotti agro-alimentari, cosmetici e farmaceutici sotto il controllo del Comitato etico di certificazione halal della COREIS Italiana (Comunità Religiosa Islamica).
(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.