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LISTA PAESI

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Capitale: Belgrado
Città principali: Novi Sad, Niš, Kragujevac
Superficie (km²): 88.361
Popolazione: 7.057.000 (2016)
PIL: 37,75 miliardi dollari (2016)
PIL/pro-capite: 5.348,29 $ (2016)
Settori economici: agricoltura (15% del PIL) riserve di carbone, zinco, rame, piombo, oro, industria (20%), servizi (2/3 del PIL)
Religioni: Ortodossa (Chiesa serba) 85%, cattolici 5,5%.
Lingue ufficiali: serbo, albanese (nel Kosovo)
Moneta: dinaro serbo, CDS, euro, EUR
Fuso orario: 1 ora avanti rispetto all’orario del Meridiano di Greenwich; stesso orario dell’Italia
 
La Serbia fa parte dell’accordo di libero-scambio centro-europeo (CEFTA) il cui obiettivo è di creare una zona di libero-scambio regionale tra i suoi membri (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Kosovo (Unmik), Macedonia, Moldavia, Montenegro, Serbia).
   
Nell’aprile 2008, l’Unione europea e la Serbia hanno firmato un accordo di associazione e stabilizzazione accompagnato da un accordo interinale per la messa in vigore della parte commerciale dello stesso, entrato in vigore nel 2010.
 
Nel settembre del 2013 è entrato in vigore l’accordo di stabilizzazione e di associazione tra la Serbia e l’UE, le cui norme sono quelle della Convenzione regionale relativa alle regole d’origine euro-mediterranee (GUCE L.54 del 26/02/2013).
 
Lo stato dei negoziati/conclusioni dell’accordo tra l’UE e la Serbia è consultabile sul sito della Commissione europea – DG trade.
 
Il Kosovo, parte integrante della Serbia, ha proclamato unilateralmente la sua indipendenza il 17 febbraio 2008. Questa è stato riconosciuta da un centinaio di Stati. Tra i membri della UE, cinque paesi non l’hanno riconosciuta (Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna). La Serbia l’ha contestata.
 
Il 19 aprile 2013, la Serbia e il Kosovo hanno concluso un accordo per normalizzare le loro relazioni dopo la proclamazione dell'indipendenza del Kosovo. Questo accordo ha portato la Commissione europea a raccomandare l'apertura dei negoziati di adesione della Serbia con l'Unione Europea e l'apertura di negoziati per un'associazione e stabilizzazione con l'accordo del Kosovo. Questa raccomandazione è stata approvata dal Consiglio dei ministri europeo il 28 giugno 2013.
 
Nel gennaio 2014, l'UE e la Serbia hanno tenuto la loro prima conferenza intergovernativa, avviando ufficialmente i negoziati di adesione.
 
L’accordo di associazione e di stabilizzazione tra l’UE e il Kosovo è stato siglato il 25 luglio 2014 ed è entrato in vigore il 1 aprile 2016.
 



DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
Oltre alla dichiarazione in dogana, tradizionalmente richiesta per tutte le spedizioni (salvo all'interno dell'Unione europea), le spedizioni con destinazione Serbia devono essere accompagnate dai documenti di seguito riportati.
 
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: https://www.agenziadoganemonopoli.gov.it/portale/.
 
a) Fattura commerciale
Redatta al minimo in tre esemplari deve contenere le diciture abituali, deve indicare l’origine dei prodotti spediti, può essere redatta in inglese.
 
b) Documento EUR.1
Per permettere ai destinatari delle merci di beneficiare del regime preferenziale applicabile ai prodotti importati, conviene produrre un certificato EUR.1 che servirà a destinazione come giustificativo di origine.
Le spedizioni inferiori a 6.000 euro o effettuate da un esportatore abilitato, danno luogo alla redazione di una dichiarazione, che deve essere stabilita su una fattura, un buono di consegna o altro documento commerciale che descriva i prodotti che la concernono in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
 
Le spedizioni inferiori a 6.000 euro o effettuate da un esportatore abilitato, danno luogo alla redazione di una dichiarazione, che deve essere stabilita su una fattura, un buono di consegna o altro documento commerciale che descriva i prodotti che la concernono in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
 
La dichiarazione è la seguente:
L`esportatore dei prodotti coperti dal presente documento (autorizzazione doganale n°...)* dichiara che, salvo indicazione chiara del contrario, questi prodotti hanno origine preferenziale……….¨**.
¨.............................***¨ .
[Luogo e data]
¨.............................¨.
[firma dell’esportatore, e indicazione per esteso, del cognome del firmatario].
 
*Se la dichiarazione su fattura è fatta da un esportatore accreditato, il numero di autorizzazione di questo esportatore deve essere menzionato qui. Se la dichiarazione non è fatta da un esportatore accreditato, la menzione tra parentesi è omessa o lo spazio previsto è lasciato in bianco.
**L’origine dei prodotti deve essere indicata (..)
***Queste indicazioni sono facoltative se le informazioni figurano nel documento.
 
Le regole relative all’emissione e impiego di questi documenti sono precisate nell’Allegato X.
 
 
c) Certificato di origine
Su richiesta dell`importatore deve essere fatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all`emissione e impiego dei certificati di origine sono illustrate nell’Allegato XI.
 
 
d) Certificato fitosanitario
Per la frutta, i legumi, le sementi e altri vegetali
 
e) Certificato sanitario
Necessario per le carni Molti paesi hanno deciso di sospendere le loro importazioni di animali europei a causa del rischio di contaminazione da EBS (malattia della mucca pazza) a questo proposito si suggerisce di rivolgersi al servizio sanitario della regione di appartenenza e allo stesso tempo si consiglia di prendere informazioni tramite il proprio importatore.
 
f) Certificato di libera vendita dei cosmetici
Stabilito in base alle indicazioni fornite dall’esportatore attesta che i prodotti sono conformi alla legislazione italiana ed in libera vendita sul territorio nazionale. Questa esigenza concerne i prodotti serbi. Per il Kosovo, il CLV non è richiesto.
 
 
Da sapere: La Serbia ha aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961.
I documenti rilasciati da un’amministrazione pubblica e che si riferiscono direttamente ad un’operazione commerciale o doganale (ad es. i certificati sanitari) devono essere legalizzati preliminarmente dalla Prefettura prima di esserlo dal Consolato. Per le tariffe e i tempi di rilascio conviene informarsi direttamente presso il consolato: questa legalizzazione concerne unicamente il Kosovo.
 
TRASPORTO,IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA
a) Documenti di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route). 
b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
c) Assicurazione trasporto
Vi è l’obbligo di assicurazione locale, cioè l’obbligo di assicurare, in Serbia, il trasporto internazionale delle merci.
d) Trattamento degli imballaggi in legno
Gli imballaggi in legno devono essere trattati e fumigati secondo la normativa ISPM-15 FAO.
Per il Kosovo questa esigenza è raccomandata. Per ulteriori informazioni consultare il sito: https://www.ippc.int/countries/serbia
 
Da sapere: Per la Serbia, come per il Kosovo, i beni venduti al dettaglio devono menzionare il paese d’origine in serbo, in lettere cirilliche o latine per la Serbia e in una delle due lingue ufficiali (albanese o serbo) o in inglese per il Kosovo.
La Serbia accetta l’origine UE.
   
AMMISSIONE TEMPORANEA
Carnet ATA
E` possibile esportare temporaneamente verso la Serbia secondo la procedura del carnet ATA.
Questa procedura permette l`accesso temporaneo di:
  • Materiale professionale, scientifico e pedagogico
  • Fiere e mostre
  • Campioni commerciali
  • Convenzione si Istanbul comprensiva di tutti gli allegati
Il carnet può essere utilizzato per le operazioni in transito.
 
Per ulteriori informazioni consultare le pagina web di questo sito.
 
PASSAPORTO E VISTI
Passaporto/ Carta di identità: A partire dal 12 giugno 2010, i cittadini dei Paesi membri dell’Unione Europea possono viaggiare nella Repubblica di Serbia avvalendosi anche della sola carta di identità valida per l’espatrio, e non solo del passaporto, per un periodo di soggiorno che non ecceda i 90 giorni. Per periodi di soggiorno eccedenti i 90 giorni, è necessario richiedere un permesso di residenza temporaneo.
Per le eventuali modifiche relative alla validità residua richiesta del passaporto, si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato del Paese presente in Italia o presso il proprio Agente di viaggio.
 
 
Visto d’ingresso: non necessario per turismo per un periodo massimo di 90 giorni. Tutti gli stranieri hanno l’obbligo di registrarsi presso l’ufficio di polizia entro 24 ore dall’arrivo; viene talvolta effettuata una verifica della predetta registrazione al momento dell’uscita dal Paese. Nel caso in cui si pernotti in albergo, la registrazione viene effettuata automaticamente; se si è invece ospiti di privati è necessario recarsi all’Ufficio di Polizia di quartiere con il proprietario di casa.
 

AMBASCIATE E CONSOLATI IN ITALIA
 
Ambasciata e Consolato della Repubblica di Serbia a Roma 
Via dei Monti Parioli 20- 00197 Roma 
Tel. +39 06 3200805 Fax +39 06 3200868  
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e-mail ufficio consolare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
 
Consolato Generale della Repubblica di Serbia a Milano 
Via Matilde Serao 1 - 20144 Milano 
Tel: +39 02 4817247; +39 02 4812019, +39 02 4812490. Fax: +39 02 353676 .  
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Consolato Generale della Repubblica di Serbia a Trieste 
Strada del Friuli 54 - 34136 Trieste 
Tel. +39 040-410125; +39 040 410126. Fax:+39 040 421697.  
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AMBASCIATE E CONSOLATI IN SERBIA
 
Ambasciata d’Italia  
Bircaninova Ulica, 11 – 11000 Belgrado 
Tel. +381 11 3066100; Fax: +381 11 3249413 
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ICE-Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane
 
 
Italijanski Institut Za Spoljnu Trgovinu
KNEZA MILOSA 56 - 11000 BEOGRAD
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Tel: (0038111) 3629939 - Fax: (0038111) 3672458
L'Ufficio fornisce servizi di assistenza e informazione anche per il Montenegro
 
 
CAMERE DI COMMERCIO
Camera di commercio italo- serba: www.ccis.rs/it/ 
Camera di Commercio di Vojvodina:www.pkv.rs 
Serbian Chamber of commerce and industry:www.pks.rs 
Camera di commercio di Belgrado:www.kombeg.org.rs
 
 
MINISTERI
Ministero dell'economia e dello sviluppo regionale: www.merr.gov.rs/en 
Ministero delle finanze: www.mfin.gov.rs/?change_lang=en 
Ministero per gli affari esteri:www.mfa.gov.rs/
 
 
ISTITUTI, ENTI, AGENZIE NAZIONALI
Agenzia per la privatizzazione: www.priv.rs
Agenzia per lo sviluppo della Serbia: www.ras.gov.rs
Agenzia registro imprese: www.apr.gov.rs 
NALED - Alleanza Nazionale per lo Sviluppo Economico Locale:www.naled-serbia.org 
Ufficio Turistico Nazionale Serbo: www.serbia.travel 
Standardizzazione: www.iss.rs/

 
ISTITUTI, ENTI, AGENZIE ITALIANI IN SERBIA
Istituto italiano di cultura: www.iicbelgrado.esteri.it 
Cooperazione italiana allo sviluppo: www.skmbalcani.cooperazione.esteri.it
 
 
ORGANISMI INTERNAZIONALI
Delegazione dell’Unione Europea in Serbia: www.europa.rs 
World Bank Office: www.worldbank.rs/ 
 
 
PRINCIPALI ISTITUTI BANCARI
Eurobank EFG Štedionica A. D. Beograd: www.eurobankefg.rs 
Komercijalna banka A.D. Beograd: www.kombank.com 
National Bank of Serbia: www.nbs.rs 

 

(1) I Certificati fitosanitari di esportazione, sono rilasciati dal servizio fitosanitario delle Regioni di appartenenza.
L'organo competente è il Servizio Fitosanitario Nazionale, costituito dal Servizio Fitosanitario Centrale presso il Ministero Agricoltura e dai Servizi Fitosanitari Regionali (SFR) presso le Regioni.
Il Servizio Fitosanitario Centrale ha compiti di coordinamento, mentre ad operare sul territorio sono i SFR.
Il personale abilitato all'attuazione della normativa fitosanitaria possiede la qualifica di 'Ispettore Fitosanitario' ed è munito di apposita tessera di riconoscimento.
 
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute. 
 
(3) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.
 
 
(4) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengono certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.
E’ bene specificare che, come chiarisce la stessa Convenzione dell’Aia, l’apostille certifica la firma, la qualità legale del firmatario e del sigillo o timbro riportati; l’apostille non certifica il contenuto del documento sul quale è posta.