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Israele
Città principali: Tel-Aviv, Haifa
Essendo un piccolo paese, Israele è dipendente dal commercio internazionale come motore di crescita, innovazione e concorrenza. Essa persegue una politica di liberalizzazione commerciale nel contesto dei negoziati del WTO (di cui è membro dal 21 aprile 1995) e attraverso accordi preferenziali reciproci bilaterali. Oggi, il governo sta esplorando la possibilità di concludere accordi di libero scambio con paesi nuovi prendendo di mira i mercati emergenti dell'Asia e dell'America Latina.
L'UE e Israele sono impegnati in una collaborazione volta a fissare strette relazioni politiche, commerciali e rapporti reciprocamente vantaggiosi di investimento e cooperazione economica, sociale, finanziaria, civile, scientifica, tecnologica e culturale.
Un accordo di associazione, firmato il 20 novembre 1995, è entrato in vigore il 1° giugno 2000. Un accordo interinale, entrato in vigore il 1° giugno 1996, aveva permesso l'attuazione anticipata delle disposizioni commerciali dell'accordo. Questo accordo è stato modificato nel 2010 per liberalizzare ulteriormente il commercio agricolo.
Lo stato delle negoziazioni/conclusioni dell’accordo tra UE e Israele è consultabile sul sito internet della Commissione europea-DG Trade.
Israele beneficia della politica europea di vicinato. Questa politica, definita dai piani di azione, è destinata a permettere ai paesi interessati a partecipare alle politiche europee.
Israele è anche integrato nei programmi di cooperazione forniti dall'Unione per il Mediterraneo.
Dal lato doganale, Israele ha lanciato iniziative per la facilitazione degli scambi per gli operatori economici e negozia accordi di riconoscimento reciproco con altri paesi. Ha anche migliorato i servizi di corriere internazionale (controllo doganale delle merci spedite via aerea). Gli scambi sono liberalizzati, Israele impone, tuttavia, alcuni divieti e applica delle licenze all’importazione per motivi di salute, sicurezza, ecc.
REGOLAMENTAZIONE DEGLI SCAMBI
Sdoganamento e documenti di importazione: lo sdoganamento avviene tramite procedure informatizzate presso gli uffici dell’Agenzia delle Dogane. Non è obbligatorio fare ricorso ai servizi di un corriere/agente doganale in caso di importazioni commerciali. Sono presenti sette uffici doganali. Circa l’85% delle importazioni sono messe in libera pratica nell’arco di un’ora.
Israele mantiene delle proibizioni all’importazione per dei motivi legati alla sanità umana, ai buoni costumi, alla sicurezza e all’ambiente, o in conformità agli impegni internazionali. E’ tuttora in vigore un divieto generale delle importazioni provenienti dall’Iran, dal Libano e dalla Siria. Israele applica delle procedure di licenza non automatica sulle importazioni non soggette a restrizioni, principalmente per motivi di sanità, protezione dell’ambiente, ecc. I prodotti che portano l’etichetta di conformità alle norme dell’istituto di normazione israeliano possono entrare in Israele senza subire prove. Per gli altri, le procedure dipendono dal grado di sicurezza del prodotto e dall’affidabilità dell’importatore. Israele ha firmato alcuni accordi di mutuo riconoscimento (ARM) con la UE sui prodotti farmaceutici. I servizi veterinari israeliani si riferiscono alle norme internazionali stabilite dall’OIE, la FAO e al codice alimentare come base per le loro misure SPS. E’ necessario un permesso d’importazione rilasciato dai servizi veterinari per la carne non trasformata e non imballata. Il servizio di protezione e d’ispezione fitosanitaria è incaricato di rilasciare il permesso d’importazione per i vegetali e i prodotti vegetali. Una parte della merce è ispezionata dal funzionario doganale che apre uno o più colli sulla base di direttive fornite dalla Direzione generale della Dogana. I documenti richiesti per lo sdoganamento (esclusi campioni, importazione personale, merci per corpi consolari etc.) sono: la fattura originale del fabbricante o della ditta esportatrice, possibilmente firmate (per abbigliamento, articoli in pelle, profumi, medicinali e affini sono obbligatorie etichette con note del Ministero del Commercio); la lista d’imballaggio per merce in quantità superiore ad un collo; la lettera di trasporto aereo/marittimo; dichiarazione d’assicurazione marittima; il formulario EUR 1 o dichiarazione parallela per merce fabbricata in Europa.
Alcune tipologie di merci richiedono licenze di importazione rilasciate dal Ministero di riferimento (Trasporti, Sanità o Agricoltura) o un permesso dell’Istituto Tecnico competente. Alcune categorie merceologiche come generi alimentari, cosmetici e prodotti farmaceutici necessitano di una certificazione da uffici governativi all'estero.
Classificazione doganale della merce: responsabile in materia è una Sezione del Department of Customs & VAT. La classificazione delle merci in Israele è basata sul Sistema Armonizzato.
Per ricevere informazioni dall’estero riguardo alla classificazione dei beni e ad eventuali tasse da pagare sull’importazione di prodotti in Israele, è possibile contattare direttamente la Sezione addetta alla classificazione oppure un agente dei servizi doganali israeliani.
Restrizioni alle importazioni: applicate su merci provenienti da Paesi che non hanno rapporti diplomatici con Israele, merci pericolose al pubblico, strumentazione (semi) militare, altre merci specificate sulla Tariffa Doganale.
DOCUMENTI DI SPEDIZIONE
Oltre alla dichiarazione in dogana (DAU o suo equivalente) usualmente richiesta per le spedizioni, (salvo all'interno dell'Unione europea) le spedizioni devono essere accompagnate dai documenti di seguito citati.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e il sito delle dogane israeliane.
- a) Fattura commerciale
Redatta preferibilmente in inglese in due o tre esemplari, deve riportare il numero dei colli, la loro descrizione, marchio e valore. Può essere redatta in inglese, israeliano o in francese.
- b) Documenti EUR.1 o EUR MED (1)
Per permettere ai destinatari delle merci di beneficiare del regime preferenziale concesso ai prodotti importati in Israele, conviene produrre un certificato EUR 1. che servirà in loco quale giustificativo di origine.
Per le spedizioni di valore inferiore a 6.000 euro o effettuate da un esportatore accreditato comportano l'emissione di una dichiarazione. La dichiarazione dovrà essere fatta su una fattura, un buono di consegna o altro documento commerciale che descriva i prodotti in modo sufficientemente dettagliato per poterli identificare.
La dichiarazione è la seguente:
"L'esportatore dei prodotti indicati dal presente documento (autorizzazione doganale n°...), dichiara che, salvo indicazioni contrarie, queste merci hanno origine preferenziale...' (deve essere indicata l'origine dei prodotti.
'luogo e data..."
- cumulation applied with ....(nome dei paesi)
- no cumulation applied (converrà riempire la prima menzione o barrarla in funzione dell'esistenza o meno di un cumulo di origine pan-euromediterraneo).
"firma dell'esportatore e indicazione per esteso del firmatario"
Le regole relative all'emissione ed utilizzazione di questi documenti sono precisate nell'Allegato X.
- c) Certificato di origine
Per i prodotti non comunitari è richiesto un certificato di origine che dovrà essere fatto sul formulario comunitario.
Le regole relative all'emissione e impiego dei certificati di origine sono precisate nell'Allegato XI.
- d) Certificato sanitario (2)
Per la carne e sottoprodotti di origine animale (latte, uova, preparazione di carni, ecc.).
- e) Certificato fitosanitario (3)
Richiesto per la frutta, sementi, legumi ed altri vegetali
- f) Certificato o attestato di vendita libera per i cosmetici (4)
Per i prodotti cosmetici può essere richiesto il certificato di libera vendita.
- g) Certificato kosher (5)
Per i prodotti alimentari, farmaceutici, cosmetici o prodotti curativi. Il certificato Kosher potrà essere rilasciato dalla comunità ebraica o agenzia competente.
Kosher significa adatto, appropriato o corretto. È il corpo della legge ebraica che si occupa di quali cibi possano essere consumati e in quale modo debbano essere preparati.
Gli animali che possono essere consumati devono avere zoccoli divisi e devono essere ruminanti.
- gli animali devono essere macellati in conformità con le leggi ebraiche;
- carne e pollame devono essere svuotati del sangue o arrostiti alla griglia prima di poter essere consumati;
- alcune parti degli animali consentiti non sono ammesse;
- sono consentite frutta e verdura purché prive di insetti;
- le carni non possono essere mangiate insieme con latte o derivati del latte.
Da sapere: Israele ha aderito alla Convenzione dell'Aia del 5 ottobre 1961 (6)
TRASPORTO, IMBALLAGGIO, ETICHETTATURA
- a) Documento di trasporto
I principali documenti di trasporto sono: la polizza di carico, la lettera di vettura aerea Air Waybill (AWB), la lettera di vettura internazionale CMR (Convention des Merchandises par Route).
- b) Lista dei colli
Questa lista riassume tutte le merci esportate e ne precisa il volume, il numero dei colli, le casse, i contenitori e la quantità esatta delle merci.
- c) Assicurazione trasporto
Non è obbligatorio assicurare le merci in Israele.
- d) Trattamento degli imballaggi in legno (7)
Dal 23 giugno 2009. gli imballaggi in legno destinati allo Stato di Israele dovranno essere trattati (fumigati) e marchiati secondo la normativa ISPM-15 FAO.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il documento sul seguente sito web: https://www.ippc.int/countries/israel
- e) Etichettatura
L’ente israeliano che gestisce le normative è lo Standard Institution of Israel (http://www.sii.org.il). Per quanto riguarda i prodotti agro-alimentari gestisce soprattutto l’argomento dell’etichettatura. Per ogni gruppo di prodotti esiste una normativa diversa. E’ importante effettuare una verifica prima di cominciare il processo di esportazione.
Israele ha rigorosi requisiti di etichettatura della merce: deve essere fatta mezzo di stampa, incisione, stampaggio, o qualsiasi altro mezzo, sulla confezione. Se la marcatura non è realizzabile, l'etichetta deve essere ben cucita o attaccata al prodotto o alla confezione. Su un pacchetto contenente sotto-pacchetti, l'etichetta deve indicare: il numero di sottopacchetti, il contenuto netto di ogni sottopacchetto e il peso netto totale. Per i prodotti che tendono a perdere peso, la quantità massima d'esaurimento atteso dovrebbe essere menzionata. L’etichettatura deve riportare le scritte in ebraico; l'inglese è facoltativo (scritte di dimensione inferiore a quelle ebraiche).
Nell’etichetta vanno indicati molteplici elementi che variano a secondo del tipo di prodotto.
Per gli alimentari, oltre alla conformità alle regole Kasherut e alla composizione del prodotto, va espresso anche il calcolo calorico.
Nel caso del prodotto importato è stato concesso che l’etichetta sia posta dall’importatore-distributore una volta sdoganata la merce, prima della distribuzione.
Il “made in” deve naturalmente figurare su ogni prodotto mentre per alcuni tipi di prodotti importati deve obbligatoriamente essere indicato anche il nome dell’importatore-distributore, ad es. per i prodotti alimentari. (8)
Per quanto riguarda il vino, l’ente che gestisce i controlli e regola il processo di importazione è Israel Wine Institute.
ISPEZIONE DELLE MERCI
Non richiesta
SPEDIZIONE TEMPORANEA
E' possibile esportare temporaneamente in Israele secondo le procedure del Carnet ATA. Permette l'ammissione temporanea di:
- campioni commerciali;
- merce destinata ad essere presentata in occasione di fiere, esposizioni ed altre manifestazioni
- commerciali;
materiale professionale; - merce in transito;
- invii postali;
- materiale pedagogico e scientifico;
- imballaggi.
Alcuni beni beneficiano della stessa procedura in virtu' del diritto interno israeliano:
- materiale sportivo per competizione;
- copie positive di pellicole destinate ad essere presentate ad eventuali acquirenti dei diritti di distribuzione;
- effetti personali dei viaggiatori. (9)
PASSAPORTO E VISTI
Passaporto: Necessario con validità di almeno sei mesi dalla data di ingresso. Per eventuali variazioni alla normativa relativa alla validità residua richiesta del passaporto si consiglia di informarsi preventivamente presso l’Ambasciata o il Consolato israeliano in Italia o presso il proprio agente di viaggio.
Visto d’affari sul passaporto: Non richiesto per entrare in Israele come turista fino a 90 giorni di permanenza. Al momento dell’ingresso in Israele, le autorità israeliane non appongono il timbro di ingresso sul passaporto, ma consegnano un piccolo tagliando con i dati del viaggiatore e i termini del visto, da esibire in particolare in caso di ingresso nei Territori Palestinesi. Si raccomanda di conservare tale tagliando sino al momento del rientro in Italia.
Nei Territori Palestinesi, per soggiorni superiori a 90 giorni e per motivi diversi da turismo (studio, lavoro, ONG, etc.) è necessario munirsi di un visto “Judea e Samaria only”. Si suggerisce di contattare, prima della partenza, l’Ambasciata d’Israele a Roma per verificare se il programma di viaggio possa creare problemi al momento dell'ingresso in Israele e se vi sia bisogno di acquisire in Italia un visto specifico per l’attività che si intende svolgere nel Paese.
La presenza di timbri o visti di alcuni Paesi arabi o islamici o considerati sensibili sul passaporto non costituisce, di per sé, motivo di respingimento alla frontiera israeliana ma può rappresentare un pregiudizio sfavorevole per la Polizia di frontiera, che può sottoporre il viaggiatore a lunghi ed approfonditi controlli con esito imprevedibile.
I controlli di sicurezza in aeroporto - sia in arrivo sia in partenza - possono talvolta durare a lungo ed essere assai approfonditi e molto invasivi. I controlli possono includere lunghi interrogatori e concludersi, per motivazioni anche eventualmente non condivisibili, con respingimenti che avvengono di norma con il primo volo utile della stessa compagnia aerea di arrivo e verso la città di provenienza. Ciò può talora comportare alcuni giorni di detenzione amministrativa in celle condivise ed in condizioni di forte disagio. E' consentito a volte viaggiare in anticipo su volo diverso, ma con spese a carico del rimpatriato.
Si segnala la possibilità di prolungato fermo amministrativo ed espulsione di connazionali che, all'arrivo all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, non presentino sufficienti garanzie sulla natura turistica del proprio viaggio in Israele.
Ambasciata d’Israele in Italia: http://embassies.gov.il/rome/AboutTheEmbassy/Pages/About-the-embassy.aspx
Ambasciata d'Italia in Israele:http://www.ambtelaviv.esteri.it/Ambasciata_TelAviv
Consolato Generale d'Italia a Gerusalemme:http://www.consgersalemme.esteri.it/Consolato_Gerusalemme
Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv:http://www.iictelaviv.esteri.it/IIC_Telaviv
Istituto Italiano di Cultura di Haifa:http://www.iichaifa.esteri.it/IIC_Haifa
Camera di Commercio e Industria Israel-Italia:http://italian.italia-israel.com/
ICE – AGENZIA: www.ice.gov.it/paesi/asia/israele/
ALTRI ENTI GOVERNATIVI
Central Bureau of Statistics: www.cbs.gov.il
Israel Export & International Cooperation Institute: www.export.gov.il
Matimop - R&D Cooperation Between Israelian & Technological: www.matimop.org.il
Tel Aviv Stock Exchange: www.tase.co.il
ASSOCIAZIONI LOCALI
Manufacturers’ Association of Israel: www.industry.org.il
Israel Association of Electronics & Software Industries: www.iaesi.org.il
Israeli Association of Software Houses: www.iash.org.il
Israeli Jewellery Manufacturers Association: www.ijma.org.il
The Association of Craft And Industry In Israel: www.aci.org.il
The Israel Association of Furniture Manufacturers: www.furnish.co.il
ENTI LOCALI
Tel Aviv & Central Israel Chamber of Commerce: www.chamber.org.il
Israel Export & International Cooperation Institute: www.export.gov.il
MATIMOP – Israeli Industry Center for R&D: www.matimop.org.il
The Standards Institution of Israel: www.sii.org.il
Central Bureau of Statistics: www.cbs.gov.il
MINISTERI ISRAELIANI
Portale del Governo: http://www.gov.il/firstgov/english
Ministero delle Infrastrutture, Energia e Acqua: http://energy.gov.il/Pages/Default.aspx
Ministero dell’Ambiente: http://www.sviva.gov.il
Ministero degli Affari Esteri: http://www.mfa.gov.il/
Ministero delle Finanze: http://www.mof.gov.il/
Ministero delle Comunicazioni: http://www.moc.gov.il/
Ministero della Pubblica Istruzione e Sport: http://www.education.gov.il/
Ministero della Salute: http://www.health.gov.il/
Ministero del Turismo: http://www.tourism.gov.il/
Ministero dei Trasporti e Sicurezza Stradale: http://www.mot.gov.il/ (ebraico)
Ministero delle Costruzioni: www.moch.gov.il
PRINCIPALI BANCHE ISRAELIANE
Bank Hapoalim: http://www.bankhapoalim.com/
Israel Discount Bank :www.discount-bank.co.il
Bank Leumi: http://english.leumi.co.il/
Bank Of Jerusalem LTD.: www.bankjerusalem.co.il
(1) Gli esportatori che effettuano con frequenza esportazioni di prodotti riconosciuti dall'accordo UE/Israele possono essere autorizzati, dalla dogana, ad utilizzare al posto del formulario EUR1, una dichiarazione su fattura (ultimamente modificata). Esistono documenti EUR.1-MED e dichiarazioni su fattura EUR-MED
(2) I certificati sanitari per i prodotti animali vari (ittici, molluschi ecc.) e derivati animali come latticini formaggi ecc. I certificati vengono rilasciati dal servizio veterinario delle ASL di appartenenza.
Per ulteriori informazioni consultare il sito Ministero della salute
(3) Il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) si avvale di numerosi organismi sia a livello centrale che territoriale per l'espletamento delle attività di vigilanza e controllo in materia di prodotti fitosanitari
(4) Per i prodotti cosmetici può essere richiesto sia il certificato di libera vendita, sia l'attestato di libera vendita.
Per il Rilascio Certificati di Libera Vendita (CLV) per esportazione di prodotti Cosmetici in Paesi al di fuori dell'Unione europea (extra UE), vedi sito del Ministero della salute.
(5) http://www.italykosherunion.it/it/; http://www.certificazionekosher.it/
(6) L’apostille è una certificazione internazionale che convalida l’autenticità e validità della firma del pubblico ufficiale che ratifica un atto o certificato.
L’apostille è stata introdotta dalla Convenzione dell’Aia che sopprime la legalizzazione degli atti pubblici esteri, sottoscritta durante la Conferenza dell’Aia sul diritto internazionale del 5 Ottobre 1961. Il trattato definisce le modalità attraverso le quali i documenti pubblici vengano certificati affinché possano essere ritenuti validi dai vari stati firmatari.
La Convenzione prevede espressamente alcune tipologie di documenti sui quali è possibile apporre l’apostille: documenti rilasciati da autorità statale o da un funzionario dipendente da un’amministrazione dello Stato, documenti amministrativi, atti notarili, dichiarazioni ufficiali indicanti una registrazione, autenticazioni di firma apposte su un atto privato.
E’ bene specificare che, come chiarisce la stessa Convenzione dell’Aia, l’apostille certifica la firma, la qualità legale del firmatario e del sigillo o timbro riportati; l’apostille non certifica il contenuto del documento sul quale è posta.
(7) I carnet ATA sono rilasciati dalla Camera di Commercio di competenza. Le condizioni per l'impiego dei carnet ATA si possono consultare su questo sito.
(8) I Paesi aderenti alla convenzione internazionale per la protezione dei vegetali (CIPV) possono applicare all'importazione le richieste fitosanitarie previste dalla norma internazionale ISPM-15 FAO. Per l’elenco completo dei paesi aderenti consultare il sito dell’ International Plant Protection Convention (IPPC)
(9) Per informazioni riguardanti labeling e packaging dei prodotti alimentari contattare: l'Israel Ministry of Health, Food Ispection Service